ISLANDA DEL SUD ON THE ROAD PT.3
Il penultimo giorno di vacanza ci aspettava una delle esperienze più belle fatte nella nostra vita, che sognavamo sempre pensando all’Islanda. Siamo entrati all’interno di un ghiacciaio. Il percorso per arrivarci è purtroppo lungo, dico purtroppo perché ogni anno il ghiacciaio arretra di tantissimi metri a causa del riscaldamento globale e ascoltare le guide che ci raccontavano dove arrivasse il ghiaccio quando erano piccoli è stato veramente impressionante. Visitare luoghi come l’Islanda ci da una misura effettiva di quanto male stiamo facendo al nostro pianeta ed è un bello schiaffo di realtà.
Durante il trekking , non troppo difficile, che facciamo ci ritroviamo a fare i conti nuovamente con il vento islandese. Raffiche talmente forti da fermare la nostra guida e da far cadere me a terra. Alla fine arriviamo alla grotta di ghiaccio per primi, il colore azzurro, blu, verde del ghiaccio è abbagliante. Ci mettiamo i caschi ed entriamo più in profondità, è buio e intorno a noi c’è solo ghiaccio. Si sente il suono delle gocce che scendono lungo le pareti. Lo sfrigolio del ghiaccio che si rompe. Avevo sentito dire che entrare in contatto con un ghiacciaio da l’idea di essere insieme a qualcosa di vivo, che si muove insieme a te. Ed è proprio vero. Questa è stata forse l’esperienza più toccante di tutta la vacanza e che consigliamo a tutti.
Nel ritorno verso casa perdiamo un po’ di tempo poichè ci rendiamo conto di avere poca benzina e che il distributore più vicino a noi ci obbliga a tornare indietro. Controllate sempre infatti i benzinai più vicini a voi perché potreste ritrovarvi a percorrere centinaia di chilometri senza incontrarne nessuno!
È una bellissima giornata di sole e quindi prima di arrivare a Reykjavik ci fermiamo di nuovo a Skogafoss che finalmente vediamo colorata dal suo caratteristico e immancabile arcobaleno. Arrivati a Reykjavik andiamo diretti alla Sky Lagoon, il nuovo centro termale creato in città e con infinity pool vista oceano. È stato bello potersi rilassare nelle acque calde dopo una giornata così intensa. Abbiamo aspettato il tramonto sull’oceano e poi siamo tornati verso casa.
Mangiamo in fretta un piatto di pasta e ci rivestiamo, ci hanno detto di andare presto a prendere i posti al porto di Reykjavik… stasera il cielo è limpido e noi speriamo si faccia vedere l’aurora boreale!
Non so se dare la colpa a noi che tremavamo per il freddo o al forte vento che ci sbatteva le portiere dell’auto ma di quella sera abbiamo solo foto molto mosse. Il cielo, anche se per pochi minuti, si è colorato di verde per noi anche in Islanda e non potremmo essere stati più felici di così.
L’ultimo giorno di vacanza, avendo l’aereo alle nove di sera abbiamo potuto dedicare tutta la mattinata alla visita di Reykjavik, visitando il porto, mangiando una quantità esagerata di hot dog e comprando souvenirs per tutti! Ci siamo diretti alla cattedrale, dalla forma più strana mai vista, e abbiamo potuto assistere ad uno spettacolo di danze popolari che coincidenza ha voluto, si svolgesse proprio davanti alla chiesa quella mattina. Dopo pranzo siamo finalmente andati a vedere, poco distante dall’aeroporto, il vulcano che per mesi ha eruttato lasciando uno spettacolo a dir poco emozionante davanti ai nostri occhi. In Islanda l’eruzione di un vulcano è vista come un evento e tutta la popolazione in massa si sposta per andare a vedere il sito dove avviene. Ad aprile quando siamo andati noi il vulcano aveva purtroppo già smesso di eruttare ma rimaneva l’enorme colata di lava ancora fumante da poter andare ad esplorare. Inutile dirvi che appena arrivati in questo luogo tanto sognato mi è scesa una lacrima, la grandezza della natura è una di quelle cose che riesce sempre a commuovermi e qui la potevamo vedere in tutto il suo splendore. Mesi di eruzione hanno modificato per sempre il paesaggio in quella zona, non so se le foto renderanno l’idea della grandezza a cui ci siamo trovati di fronte, sappiate che è stato uno spettacolo imperdibile.
Terminato il trekking abbiamo deciso di cenare con la nostra immancabile pizza in viaggio, chi ci segue lo sa, mangiare le pizze più strane in giro per il mondo ormai è per noi una tradizione. Ci siamo poi diretti in aeroporto, salutando a malincuore l’Islanda, ma con la consapevolezza che il nostro non è un addio ma solo un arrivederci!