NORVEGIA ON THE ROAD PT.2

Dopo averci fatto soffrire per i primi due giorni la Norvegia ci ha regalato la prima Aurora Boreale e da lì cieli limpidi e clima mite ci hanno permesso di intraprendere i trekking che sognavamo da tempo. Noi siamo ancora convinti che quella prima Aurora ci abbia portato fortuna!

Il giorno seguente, armati di un’incontrollabile positività, ci siamo quindi avviati verso il Reinebringen, forse uno dei trekking più conosciuti delle isole Lofoten per la sua vista spettacolare. Fino a qualche anno fa era molto pericoloso salire sulla montagna dato che non c’era un sentiero ufficiale ma adesso il governo norvegese ha fatto costruire dagli Sherpa, arrivati direttamente dal Nepal, un’enorme scalinata in pietra che arriva fino alla cima. Quando siamo andati noi parte del percorso era in ristrutturazione ma gli sherpa provvedevano a tracciare un piccolo sentiero alternativo al punto in cui loro stavano lavorando. Non vi nascondo che sono stati 1600 gradini abbastanza difficoltosi, noi siamo persone  in forma ma la pendenza è veramente alta e oltre alla fatica, in alcuni punti si ha proprio la sensazione che un passo sbagliato possa farti cadere nel vuoto. Arrivati in cima però la vista non ha eguali. I paesini di Reine ed Hamnoy sotto di noi, circondati da un mare cristallino e le montagne fanno si che ci si trovi davanti ad un paesaggio unico nel suo genere. La soddisfazione poi di essere riusciti nella salita rende questo spettacolo ancora più soddisfacente ma credo che in questo caso le foto parlino meglio di qualsiasi racconto.

Noi ce la siamo presa con calma, abbiamo passato tutto il tempo possibile sulla cima facendo foto e godendoci il momento anche perché poi sappiate che 1600 gradini in discesa forse sono anche peggio per le vostre ginocchia! Una volta tornati in paese ci siamo fermati per rifocillarci al caldo in un locale divertendoci poi a scegliere in quale delle casine colorate intorno a noi avremmo voluto vivere. Siamo ancora indecisi tra queste due… voi cosa direste rossa o gialla?

Una volta fatto il primo trekking e rotto il ghiaccio non ci ha fermati più nessuno e così la mattina seguente siamo partiti alla volta del monte Ryten. In questo caso la salita è leggermente più dolce ma di conseguenza più lunga (3 ore solo andata) quindi per chi non è abituato a camminare tanto può essere stancante sia dal punto di vista fisico che mentale. Il percorso però è veramente divertente, si attraversano tanti paesaggi diversi tra loro e tutti mozzafiato, si cammina su ponti di legno , si saltella tra una roccia e l’altra e in alcuni punti ci si aiuta anche con delle corde per salire. Alla fine la cima si apre sulla sottostante spiaggia di Flakstad regalando uno scorcio da brividi. Qui il tempo di assaporare la vittoria di essere riusciti ad arrivare al traguardo è sicuramente durata un po’ meno poiché abbiamo visto dei nuvoloni in lontananza e ci siamo affrettati a tornare verso la macchina. Un mio divertente scivolone non è mancato però per la gioia di David che non sapendo se fotografarmi o aiutarmi alla fine ha deciso di venire a togliermi dal fango!!!

Bagnati e felici siamo così partiti per il nostro rorbu nel porto di Svolvaer. Dopo esserci scaldati un po’ ci siamo diretti alla scoperta di questa cittadina per poi cenare stanchi e doloranti a casa, sognando già il letto. Ed infatti ero proprio a letto quando ho sentito il cellulare di David suonare. Era nuvoloso e non avevamo pensato di uscire a caccia di Aurora ma l’app che David aveva scaricato diceva il contrario. A mezzanotte e mezzo era prevista un’Aurora fortissima sopra di noi. Ci siamo vestiti lasciando sotto i pigiami e siamo corsi in macchina, si intravedeva qualcosa ma le luci della città erano troppo forti. Come siamo usciti dal centro cittadino il cielo è esploso. Le Luci del Nord danzavano in tutte le loro sfumature di verde sopra le nostre teste, così forti e intense da pensare che non fosse possibile avere tutta quella fortuna in così pochi giorni. Forse con meno frenesia rispetto alla prima volta nel cercare di scattare almeno una bella foto ci siamo goduti il momento da soli, esclamando tutte le volte che si muoveva o cambiava forma o magicamente si colorava di rosa e viola. Questa volta è durata meno tempo della prima ma è stata ugualmente intensa sia nei colori che nelle nostre emozioni. Adesso potevamo dirlo: puoi vedere l’Aurora svariate volte e tutte le volte sarà come se fosse la prima!

Colmi di felicità il giorno dopo saremmo partiti in direzione Tromso, la capitale dell’Artico nonché la città in cui si vedono più aurore boreali in un anno. Giusto due giorni per visitarla e poi saremmo partiti per una vera avventura: Le Isole Svalbard, il luogo abitato più a nord del mondo.

Ma questi saranno altri due articoli… a presto!